“𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒃𝒐𝒍𝒆, 𝒆̀ 𝒂𝒍𝒍𝒐𝒓𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒇𝒐𝒓𝒕𝒆!” (2 𝑪𝒐𝒓 12,10)

Per questo post ci troviamo laicamente a citare San Paolo. Laicamente perché siamo runner, non esperti di teologia, ma crediamo che questa frase, oggi, possa fare al caso nostro!

Sabato 24 a #Firenze ha preso il via la 50esima edizione della 100KM DEL PASSATORE , l’ultra maratona più prestigiosa d’Italia. Definirla un viaggio attraverso l’appennino tosco-romagnolo è assai riduttivo, perché in realtà questo è uno straordinario viaggio attraverso se stessi, cercando di superare la fatica e il dolore per raggiungere il traguardo situato in piazza del Popolo a #Faenza.

I nostri tre runner che quest’anno hanno preso parte alla gara sono Enrico Bernardini,

Simone Stroppa e Michele Mercorelli. Le loro preparazioni, seppur diverse, partono da lontano, con alcune maratone e lunghissimi di 60 km corsi per arrivare nel miglior modo possibile all’appuntamento.

È proprio qua che ci viene in soccorso San Paolo: in questo tipo di competizioni quando si è capaci di andare al di là della sopportazione fisica, quando si è “ultra”, cioè al di là di ogni cosa, proprio in quel momento si capisce di aver vinto il dolore. Perché in una 100 km si toccano corde che probabilmente non toccheresti mai.

Ma, anche in questo caso, torniamo ad essere runner, per di più amatori e non dobbiamo dimostrare niente a nessuno (se non a noi stessi!), per cui ci sta anche che tutto non vada per il verso giusto, nonostante i km e le ore investite per l’allenamento. Michele, per problemi fisici abbandona la gara al 48 km, ma siamo certi che tra lui e il Passatore sia rimasto un conto in sospeso…

Enrico e Simone tagliano il traguardo rispettivamente con i tempi di 10h31’52” e 11h52’14”, sicuramente acciaccati, ma con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di “ultra”…

Forza Avis!!